L'ultimo film di Checco Zalone "Sole a Catinelle" batte ogni record per il cinema italiano, superando persino se stesso. Beh non è per essere snob o anticonformisti, in quanto i due precedenti di Zalone mi erano piaciuti, ma quest'ultimo film non mi è piaciuto per niente. Non mi ha fatto quasi ridere. Mentre negli altri film c'era, oltre al lato comico, una sottile critica sociale che può essere esemplificata nella frase cult di "Cado dalle nubi": " FUNZIONA PERCHE´ E´ DIRETTO ; PERCHE´ E´ MERAVIGLIOSAMENTE MEDIOCRE." , in quest'ultimo lavoro è si presente il tema della crisi economica e dei matrimoni, ma le battute appaiono tutte un pò forzate. E poi Zalone è troppo qualunquista in queste batttute: se la prende con tutti: psicologi, logopedisti, banchieri, genitori, donne, comunisti, massoni, e chi piu ne ha piu ne metta. E'vero che in Italia le cose vanno piuttosto male, ma se ci mettiamo a distruggere tutto, se abbiamo un atteggiamento nichilista andrà ancora peggio.
E poi quel bimbo, che intrerpretava il figlio di Zalone, a mio avviso diceva troppe parolacce. D'accordo oggi i bambini sono svegli, molto svegli, ma neanche si può ridurre il 95% delle parole di quel bimbo a sole parolacce!
Secondo me Zalone, ha semplicemente sfruttato la scia dei successi precedenti, non sforzandosi più di tanto..e volutamente ha fatto un film ancora piu "basso" dei precendenti per colpire ancora di piu la "pancia" di quel pubblico che non va al cinema quasi mai, quel pubblico che prima riempiva a natale le sale grazie ai cinepanettoni.
E in questo film si rivela tutta la provenienza di ZELIG di Checco zalone, quella comicità fatta di sketch, di risate usa e getta, di battute che ridi e dopo 30 secondi già hai dimenticato perchè hai riso. Non è questa la comicità che mi piace: io che sono cresciuto con Massimo Troisi, Carlo Verdone, Paolo Villaggio, Totò, Jerry Lewis, Stanlio e Ollio. Non a caso su youtube si trovano sempre questi filmati di annata, chissà se tra trent'anni le persone guarderanno spezzoni dei film di zalone su internet. Mah. Del resto viviamo in tempi precari con lavori precari, sentimenti e relazioni precarie, è normale che nel cinema abbia successo un prodotto simile. E comunque se Checco Zalone è un comico, allora Fabio Volo è il Dante Alighieri della letteratura ordierna. O tempora o mores!