venerdì 29 luglio 2011

La vita e la morte







Nel fine settimana sono avvenuti due fatti in qualche modo collegati...la tragedia in Norvegia e la morte di Amy Winehouse. Due tipi di morte: una purtroppo non cercata, da parte dei tanti giovani uccisi da quel folle, l'altra forse voluta fin troppo. E anche un'altra cosa accomuna i due fatti: la solitudine.Il pazzo attentatore di Utoya, che sicuramente le rotelle al suo posto non le aveva per uccidere quasi 100 ragazzi, era probabilmente un uomo solo, che non era mai stato amato, che mai aveva amato. Con ciò ovviamente non si cerca una "giustificazione" a quanto accaduto, che è inaccettabile..ma si cerca di comprendere l'origine di tali comportamenti..di dare un senso all'inspiegabile.
E Amy? Lei aveva tutto..soldi, successo, era giovanissima..27 anni. Eppure da mesi si stava autodistruggendo. Forse la spirale del successo, che non tutti hanno la forza di gestire, di affrontare. Proprio perchè hai raggiunto la popolarità, sei al centro del mondo..puoi cadere, farti travolgere. E se sei solo non riesci a superare la depressione. Forse lo era anche quell'artista, in un mondo difficile non è semplice trovare chi ti accompagni con sincerità nei meandri tortuosi della vita. Già...La vita..questa vita che sembra diventata cosi di poco valore, si perde per niente..i social network, i giornali sembrano quasi in attesa della prossima vittima da commemorare. Eppure..basterebbe poco per amarla, basterebbe guardare il mondo ancora con la capacità di stupirsi, anche delle cose piu banali. Rendersi conto che la vita è breve, e proprio per questo viverla al meglio..credere che domani possa sempre riservare una sorpresa, qualcosa che non ti aspetti. Vivere per un nuovo sorriso, un altro bacio, un nuovo paesaggio...scoprire che c'è ancora chi si ricorda di te dopo tanto tempo, chi ti pensa ancora, ricordarsi di tua madre che ti ha guardato con occhi di commozione il primo giorno che sei andato a scuola, della paura che avevi la prima volta che hai baciato chi amavi. Ricordarsi dell'ultima volta che hai pianto e quanto, in quella disperazione, ti sia sentita maledettamente viva. 

4 commenti:

Chiara ha detto...

Ciao Igor!

Quando ho sentito della morte di Amy Winehouse (in particolare dei vari problemi che ha avuto negli ultimi tempi), la prima cosa che ho pensato è stata: "Ma questa qui non aveva nessuno che la fermasse in qualche modo?".
Insomma, ho pensato al fatto che la causa principale della sua morte non fosse stato l'alcol e neanche la droga. E' morta perchè era sola. O meglio, è morta perchè nessuno è stato in grado di darle le giuste attenzioni che le servivano.

Per quanto riguarda il fatto della Norvegia, non ho neanche pensato alla possibile solitudine del tizio che ha ucciso tutta quella gente. Mi sono fermata ad un pensiero superficiale del tipo: "questo è pazzo". Punto. Colpa della rabbia? Dell'assurdità dei suoi gesti?
Non lo so, ma ora che mi ci fai pensare, anche lui deve essere stato un uomo solo.
Non è assolutamente una giustificazione a quello che ha fatto, teniamolo bene in mente.

Insomma, è vero. Non si può vivere soli. "Nessun uomo è un'isola". Mettiamocelo bene in testa, ricordiamocelo quando pensiamo di non avere bisogno di aiuto, di potercela fare benissimo da soli.

Gran bel post Igor! Spunto per una riflessione (la mia) che si è dilungata anche troppo!

Buon weekend!

Federica ha detto...

condivido in pieno il tuo post...
trovare sempre un motivo per vivere può essere difficilissimo anche quando si ha tutto ma è l'unico modo per non ritrovarsi senza niente in mano, neanche la propria vita

Igor ha detto...

@chiara
ma non dirlo neanche per scherzo: i tuoi commenti sono sempre bellissimi e giusti :)

@lino e si...anche se credo che lui non abbia "consapevolezza" di quello che ha fatto..una forma di pazzia che non gli consente di provare sentimenti, rimorso..

@fede
giustissimo!

Igor ha detto...

@chiara
ma non dirlo neanche per scherzo: i tuoi commenti sono sempre bellissimi e giusti :)

@lino e si...anche se credo che lui non abbia "consapevolezza" di quello che ha fatto..una forma di pazzia che non gli consente di provare sentimenti, rimorso..

@fede
giustissimo!