mercoledì 8 aprile 2009

L'Aquila: lacrime e speranza.




Quelle sveglie, nella mattinata del 6 aprile, hanno continuato a suonare. Senza che nessuno le spegnesse, maledicendole. Deve essere stato cosi il paesaggio quella mattina, nelle zone dell'abruzzo colpite dal tremendo terremoto delle 3.32: spettrale.
E ancora una volta l'Italia si trova a piangere i suoi morti, di una tragedia annunciata. Da ottobre persisteva uno sciame sismico, da sempre quelle zone sono a forte rischio sismico. Eppure non si è fatto nulla per prevenire, per costruire adeguatamente. Ed è stato nel 2002 che il terremoto in molise ha ucciso molto, ma non ha insegnato nulla neppure quello.
Eppure è bello di fronte all'italia immobile della politica e della burocrazia, vedere un'altra italia: quella della solidarietà, stringersi attorno al popolo abruzzese sofferente. Non solo attraverso le donazioni, ma anche partendo come volontari per dare la propria assistenza, per provare a salvare qualche vita che ancora batte sotto le macerie. Presto il tempo delle lacrime lascerà spazio alla volontà di ricostruire, affinchè quelle sveglie riprendano a suonare...

1 commento:

Valeviola ha detto...

presto ripartiremo da capo..ancora una volta,forse non l'ultima..
hai sentito come sta la tua amica di quelle parti?
:)